30 aprile 2017

A spasso con BOB di James Bowen (recensione)

Buona domenica! Oggi il post lo dedico a tutti gli amanti degli animali, ma soprattutto a me che venero i gatti e amo tutto ciò che appartiene al mondo animale (gli insetti non mi stanno simpaticissimi). Avete letto anche voi questo libro? cosa ne pensate? lasciate tanti commenti.

Quando James Bowen trova davanti alla porta del suo alloggio popolare un gatto rosso, rannicchiato in un angolo, indifeso e ferito, non immagina quanto la sua vita stia per cambiare. James, ventisette anni, un passato di alcol e droga, non ha un lavoro né una famiglia su cui contare. Vive alla giornata per le vie di Londra, e raccoglie qualche spicciolo suonando la chitarra davanti a Covent Garden e nelle stazioni della metropolitana. L'ultima cosa di cui ha bisogno è un animale domestico. Eppure non resiste a quella palla di pelo, che subito battezza Bob. Pian piano James riesce a farlo guarire, e a quel punto lascia il gatto libero di andare per la sua strada, convinto di non rivederlo più. Ma Bob è di tutt'altro avviso: per nulla al mondo intende separarsi dal suo nuovo amico e lo segue ovunque. Instancabile. Finché a James non rimane che arrendersi. È l'inizio di una meravigliosa amicizia e di una serie di singolari, divertenti e a volte pericolose avventure che trasformeranno la vita di entrambi, rimarginando lentamente le vecchie ferite, anche quelle più profonde. A spasso con Bob è una storia tenera e commovente che parla di amicizia, felicità e amore. Un messaggio di speranza che, nel mondo, ha già toccato il cuore di oltre sette milioni di lettori.
Può un animale cambiarti la vita? Prima di rispondere con superficialità bisognerebbe trascorrere un periodo buio della propria vita, toccare il fondo, incontrare un amico peloso e capire se e come questo può o meno cambiarci l'esistenza, e questo lo sa bene James Bowen giovane musicista fallito, ex tossicodipendente ancora legato al metadone, che vive in una piccola casa popolare nella quale trascorre pochissimo tempo, visto che la maggior parte delle ore le passa nelle strade di Londra a strimpellare qualche canzone, sperando nella carità dei passanti, fin quando una sera di Marzo, rientrando a casa assieme alla sue ex, attuale amica e confidente, non vede nell'oscurità della notte, sul pianerottolo del suo condominio una piccola palla di pelo rossa, per qualche giorno ha pensato che lasciarlo d'avanti a quella porta era la cosa migliore da fare "di sicuro sarà di qualcuno" si diceva, fin quando non si decise a suonare il campanello dell'abitazione e chiedere se quel piccolo ammasso di peli avesse o meno un padrone, una casa in cui ritornare... un secco no ed una porta sbattuta in faccia furono la risposta, così capì che il gattino era solo al mondo, come lui del resto, non gli rimaneva che portarlo in casa, rimetterlo in sesto e lasciarlo alla sua vita da felino, libero come avrebbe voluto che fosse.

Mentre lo sentivo fare le fusa nell'oscurità del mio appartamento, provai una sensazione di gioia, come non mi succedeva da anni. Forse dipendeva dal fatto che finalmente qualcuno mi teneva compagnia, cosa che negli ultimi tempi mi era capitato di rado.

Ma chi è James? Perché aveva trovato rifugio nella droga?

James è un ragazzo inglese, nato nel Surrey, ma che ha trascorso la sua infanzia a viaggiare, all'età di tre anni, dopo la separazione dei genitori, viene trascinato in Australia dalla madre, questo suo vagare non gli permette di farsi una compagnia anzi bene presto diventò un facile bersaglio per i bulletti che lo circondavano, e purtroppo come troppo spesso ancora oggi accade, l'unica via di fuga da quella triste e dolorosa realtà fu la droga, iniziò ad annusare la colla, passò poi all'erba, giunse a sniffare solvente industriale, il passo successivo fu l'eroina, che a detta di James gli faceva dimenticare lo stato di isolamento nel quale viveva, era diventata la sua unica compagna, dopo varie vicissitudine poco piacevoli pensò bene di seguire un percorso di disintossicazione, che però lo teneva legato al metadone, mentre lui conduceva ancora la vita da artista di strada suonando pezzi di Jim Handrix.

L'arrivo di Bob fu un crescendo di sensazioni nuove, questi iniziò a seguirlo a lavoro, gli fece capire che non voleva essere libero, ma che voleva gustarsi la libertà assieme al suo amico umano per il quale provava un forte attaccamento, James si trovò pertanto a dovervi badare, lo vaccinò, gli misi il microchip, lo castrò (la veterinaria gli aveva suggerito che questo lo avrebbe reso più tranquillo).

Con l'arrivo di Bob e la sua presenza per le strade di Londra, crebbero gli spiccioli presenti nella fodera della sua chitarra, ma non solo questo, crebbe in James un senso di responsabilità, Bob dipendeva da lui, doveva badarvi, doveva riscattarlo da quella vita che forse era stata, come la sua, piena di stenti, di angherie, e con lui decise di riscattare anche la propria e per farlo avrebbe dovuto affrontare un passo molto importante, il passo definitivo verso la completa disintossicazione.

" <Ascolta James non credo che Bob dovrebbe stare per strada, penso che il suo posto sia in una bella casa confortevole dove potrebbe vivere olto meglio con te. Allora, dimmi, quanto vuoi per lui?>
<Bene, signora mi dica, lei ha figli?>
<Sì, bé, certo...>
<Bene. Allora mi dica, Quanto vuole per il più piccolo?>

A VOLTE CI VOGLIONO 7 VITE PER SALVARNE UNA!




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